Dai fondali dell' alto Adriatico, caratterizzati da sedimenti sabbioso-fangosi, affiorano particolarissime formazioni rocciose, uniche nel loro genere, che rappresentano delle vere e proprie oasi di biodiversità. Scoperte fra il settecento e l’ottocento dall’abate e naturalista chioggiotto Giuseppe Olivi, i pescatori veneti battezzarono questi affioramenti con il nome dialettale di “tegnùe”o “tenute”, che significa “trattenute", perché trattenevano e strappavano le reti a strascico durante le attività di pesca. Le Tegnùe possono avere estensioni e forme molto diverse, la superficie può andare da pochi metri quadrati a diverse migliaia. L'altezza dal fondale in cui si trovano è anch’essa variabile: da qualche decina di centimetri (ad es. Tegnùe di Malamocco) a più metri (ad es. Tegnùe di Caorle). Esse si concentrano soprattutto nell'area direttamente antistante il Golfo di Venezia, fra Caorle e Chioggia a profondità molto diverse, tra gli 8 e i 40 metri. La particolarità delle rocce che le caratterizzano è data dalla loro origine; sembra infatti che si siano originate in tre diversi modi: consolidamento di sabbie in substrati duri, processi di precipitazione dei carbonati, dalla reazione tra gas metano e acqua marina, e processi sedimentari e organogeni dovuti alla sovrapposizione continua delle parti calcaree di organismi marini animali e vegetali morti. Ulteriori notizie ed una interessante pubblicazione possono essere reperite dal sito ARPA Veneto alla pagina sottostante:
http://www.arpa.veneto.it/temi-ambientali/acqua/acque-marino-costiere/approfondimenti/tegnue-alto-adriatico
Anche il litorale antistante la località turistica di Bibione è interessato dalla presenza di alcuni di questi affioramenti ed è altresì al vaglio un progetto futuro per la salvaguardia di tali zone in quest'area della Provincia di Venezia.
La Giunta Provinciale di Venezia ha approvato il progetto di massima relativo alla realizzazione di una barriera artificiale marittima con finalità naturalistiche al largo della costa di Bibione. Tale progetto realizzato ai sensi della L.R. n. 15/2007: “Interventi per la tutela, la promozione e lo sviluppo della zona costiera del Veneto e per la creazione di zone di tutela biologica marina”, creerà una zona di circa 50 ettari al largo del litorale Bibionese destinata a diventare un parco marino e zona di tutela. La Regione Veneto ha approvato il finanziamento del progetto che la stessa coordinerà tramite l'Unità del Genio Civile di Venezia. E' stata inoltre approvata una convenzione al fine di regolare irapporti tra Regione Veneto ed i soggetti ed associazioni che si occuperanno della gestione dell'area. Nel 2013 la Provincia di Venezia ha aggiudicato l'appalto per i lavori diprossima realizzazione.