Il 12 e 13 giugno 2005 si vota sui referendum parzialmente abrogativi
della legge 40 del 2004 sulla procreazione medicalmente assistita


Il 12 e 13 giugno 2005 i cittadini  italiani sono chiamati ad esprimere il proprio voto sull'abrogazione parziale della vigente legge 40/2004 sulla procreazione medicalmente assistita.
La data dei referendum è stata confermata dalla Corte Costituzionale - con l'ordinanza n. 198 depositata il 10 maggio 2005 - che ha infatti dichiarato inammissibile il conflitto tra poteri dello Stato sollevato dai comitati promotori in ordine alla fissazione dei referendum stessi da parte del Governo.
I referendum in questione sono stati dichiarati ammissibili dalla Consulta con sentenze nn. 46, 47, 48 e 49 del 28 gennaio 2005 pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale  - 1^ Serie speciale - n. 5 del 2 febbraio 2005. Gli elettori complessivamente interessati alle consultazioni referendarie, sulla base della revisione ordinaria delle liste elettorali al 30 giugno 2004, sono 50.219.098 di cui 24.194.291 di sesso maschile e 26.024.807 di sesso femminile. Le sezioni elettorali sono 60.664. L'elettore per votare deve esibire al presidente del seggio la tessera elettorale ed un documento di riconoscimento. L'elettore riceverà da un componente del seggio quattro schede di diverso colore: celeste per il primo quesito referendario, arancione per il secondo, grigio per il terzo e rosa per il quarto.
Il voto SI tracciato sulla scheda indica la volontà di abrogare la normativa richiamata dal quesito referendario.
Il voto NO tracciato sulla scheda indica la volontà di mantenere la vigente normativa richiamata dal quesito referendario.
Le operazioni di voto si svolgeranno:
Domenica 12 giugno 2005, dalle ore 8 alle ore 22
Lunedì 13 giugno 2005, dalle ore 7 alle ore 15


Il referendum abrogativo è disciplinato dall'art.75 della nostra Costituzione. Si ricorre a questo tipo di referendum per deliberare l'abrogazione parziale o totale di una legge quando lo richiedano cinquecentomila elettori o cinque consigli regionali. Hanno diritto di partecipare al referendum tutti i cittadini chiamati ad eleggere la Camera dei Deputati. La proposta soggetta a referendum è approvata se ha partecipato alla votazione la maggioranza degli aventi diritto, il cosiddetto quorum, e se è raggiunta la maggioranza dei voti validamente espressi. Non è ammesso il referendum su leggi tributarie e di bilancio, di amnistia e indulto, di autorizzazione a ratificare trattati internazionali.

 

Il voto dei cittadini italiani residenti all'estero:
I cittadini italiani iscritti nelle liste elettorali e residenti all'estero, ai sensi della legge 27 dicembre 2001 n. 459 e del D.P.R. 2 aprile 2003 n.104, voteranno per corrispondenza tranne che:
- risiedano in Stati con i quali  non si siano concluse intese in forma semplificata o la cui situazione non garantisca l'esercizio per via postale del diritto di voto;
- abbiano esercitato il diritto di opzione per il voto in Italia dandone comunicazione alla rappresentanza diplomatica o consolare competente entro il decimo giorno successivo alla indizione dei referendum.
I cittadini italiani residenti all´estero che votino per corrispondenza  riceveranno, entro la fine del mese di maggio, un plico contenente le quattro schede relative ai quattro quesiti referendari,  un certificato elettorale, una busta bianca, una busta preaffrancata (Business Reply Envelope) con l´indirizzo del Consolato, ed  un libretto contenente il testo della Legge recante “Norme sul diritto di voto dei cittadini italiani residenti all´estero”.

 

Ulteriori informazioni sono reperibili presso il sito del Viminale.